Mercoledì è stato l'ultimo giorno prima del break; ero così felice di non dover vedere il liceo per sei giorni, che sono uscito di casa alle sei di pomeriggio e sono tornato all'una di notte. Giovedì è andata più o meno allo stesso modo.
Venerdì abbiamo festeggiato i diciotto anni di una mia amica giapponese che è qui in Italia con Intercultura (cavolo quanto ci mancherà quando non ci sarà più... a pensarci, 20 giorni dopo la sua partenza ci sarà la mia) e tra torta, spumante, foto e risate si sono fatte le due e mezza.
Venerdì abbiamo festeggiato i diciotto anni di una mia amica giapponese che è qui in Italia con Intercultura (cavolo quanto ci mancherà quando non ci sarà più... a pensarci, 20 giorni dopo la sua partenza ci sarà la mia) e tra torta, spumante, foto e risate si sono fatte le due e mezza.
Sabato abbiamo iniziato ad organizzare la Pasquetta; abbiamo fatto la spesa e programmato la giornata. Il lunedì è stato un giorno memorabile. C'erano la pasta e la vodka-lemon, la pastiera napoletana e la torta alla panna, il mare e le nuvole, le sdraio, la musica, l'amicizia. Non smetterò mai di dire che i miei amici, la mia seconda famiglia, mi mancheranno davvero tanto.
Ero steso sulla sabbia, guardavo il mare, respiravo a pieni polmoni (mi echeggiavano in testa le parole di mia madre: <<Respira, lo iodio è miracoloso!>>) e pensavo che in America non sarà tutto facile; non ci saranno solo gli armadietti e le cheerleader. Ci sarà pure la solitudine, quella vera, quella che ti affligge quando pensi che ti senti dannatamente fuori luogo, quando vedi che tutti ti squadrano dalla testa ai piedi perché per loro sei vestito in modo strano, quando realizzi che amici ancora non te ne sei fatti. Credete che mi stia deprimendo, vero? bene, vi sbagliate. E' proprio a questo che serve la famiglia ospitante, quell'irremovibile punto di riferimento che, nei momenti di sconforto, è lì a supportarti, a farti sentire parte di quel posto. E alla fine grazie a loro diventerai davvero parte di quel posto... e quel posto diventerà parte di te.
Se poi di questa famiglia farà parte anche un altro exchange student della tua età con carattere e hobby molto simili ai tuoi, beh allora stai pur certo che i momenti di solitudine non saranno poi così tanti.
Il mio futuro fratello brasiliano ed io sembriamo assomigliarci molto, sono sicuro che andremo d'accordo. We are already brothers hahahaha :')
Per quanto riguarda l'orientation del 24 maggio... non ho ancora comprato i biglietti per Milano; a dire il vero non so nemmeno se ci andrò in treno o in aereo.
Ma d'altronde ridursi all'ultimo momento per organizzare il tutto è una mia capacità innata.
Okay, vi lascio qualche foto di questi giorni e vado a studiare... o per lo meno ci provo.
A presto cari,
-Andrea:)
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