New York

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lunedì 21 luglio 2014

SLEP TEST E COLLOQUIO MOTIVAZIONALE

In questo post cercherò di chiarire le idee a tutti i ragazzi che hanno intenzione di partecipare a delle selezioni per frequentare un anno della scuola superiore all'estero.
Inizio dicendo che io partirò con l'agenzia "Inter-studioviaggi" usufruendo della borsa di studio INPS.
Il test di selezione, nel mio caso, è stato fatto a metà giugno e consisteva in uno slep test ovvero un test in lingua inglese composto da due parti: il listening e il reading. Questo test non è nulla di impossibile per chiunque abbia una conoscenza discreta della lingua inglese (vi consiglio di scegliere una postazione che sia il più vicino possibile allo stereo in modo da non avere problemi durante il listening).
Per partecipare alle selezioni mi sono dovuto recare a Roma; mi sono sorbito 4 ore di viaggio per l'andata e altre 4 per il ritorno ma è stata un'esperienza molto utile poiché, essendoci andato senza i miei genitori, ho imparato a sbrigarmela da solo. Vi lascio immaginare lo shock che ho subito scendendo a Roma Termini (io vivo in un paese di 18.000 abitanti nel quale la stazione la maggior parte delle volte è deserta)! vabbè.. questa è un'altra storia.
Naturalmente la conoscenza della lingua straniera non è l'unico aspetto che viene valutato; prima di spedire un ragazzo in un altro stato è necessario verificare che la persona in questione sia davvero motivata a vivere questa esperienza, che sia disposta ad accettare le differenze culturali che vi sono tra il proprio paese e quello ospitante e che sia consapevole che ci saranno momenti segnati dalla nostalgia del proprio posto e dei propri familiari.  E' proprio a questo che serve il colloquio motivazionale (nel mio caso è avvenuto via skype).
La responsabile dell' "high school program" mi ha fatto alcune domande di tipo caratteriale finalizzate a capire che tipo di persona sono e se sono in grado di affrontare un anno fuori di casa superando tutti gli ostacoli che si presenteranno. Inoltre nell'ultima parte del colloquio, il quale è durato in tutto un'ora, abbiamo dialogato in inglese (dovevo rispondere a domande stupide del tipo: have you got a brother or a sister?). Vi consiglio di non mostrarvi titubanti e di far vedere che siete sicuri di voi stessi.
Quando vi verrà comunicato che siete stati presi... beh, a quel punto potete iniziare a fantasticare, a teletrasportarvi con la mente dall'altra parte del mondo proprio come sto facendo io da dieci giorni. 
A presto..

-Andrea  

sabato 19 luglio 2014

PRESENTAZIONI :)

Ciao Lettori,
sono un ragazzo pugliese di quasi 16 anni e mi chiamo Andrea. Ho deciso di creare questo blog per raccogliere tutte le emozioni, le sensazioni, le fotografie e i racconti che faranno parte dell'esperienza che vivrò l'anno prossimo e che spero sia tra le più significative ed indimenticabili della mia vita.
Ad agosto 2015 salirò su un aereo diretto negli Stati Uniti.
Ancora non posso crederci, non posso credere che vivrò per un anno lontano da casa, dalla mia Puglia, dalla mia famiglia, dai miei amici e dalla mia scuola. Ma è questo quello che desidero dai tempi delle scuole medie e ora che questo sogno sta diventando giorno dopo giorno sempre più concreto sono più felice che mai.
Spesso la gente mi chiede cosa mi abbia spinto a prendere una decisione così coraggiosa ed io sono costretto a dar loro le solite risposte, sì insomma le risposte che tutti si aspettano: "imparerò l'inglese", "diventerò più autonomo" o ancora più spesso "conoscerò il sistema d'istruzione degli Stati Uniti".
Beh certo, non posso negare che queste siano ragioni valide per partire ma non è solo per questo che voglio vivere questa esperienza; quello di partire per me è un bisogno, qualcosa che non ha a che fare con la lingua e tutto il resto. Voglio farlo perché sento che questa è la strada giusta, perché da quattro anni a questa parte non ho fatto altro che pensare a come sarebbe stata la mia "avventura americana".
L'Italia. Sì, probabilmente l'Italia è un altro motivo per il quale sono incline al discorso dell'anno all'estero. Questo posto mi sta stretto..e con questo non voglio dire che negli Stati Uniti troverò per certo una situazione migliore di questa ma ho voglia di sapere, ho voglia di sapere se anche dall'altra parte del mondo la libertà e la democrazia sono solo un'utopia, parole che vengono citate solo nei discorsi ma che di fatto sono inesistenti. Ho voglia di sapere se anche lì come qui si parla tanto del razzismo e poi non si accettano nella società un uomo nero, una coppia di gay, una donna musulmana.. Voglio sapere se anche lì il presidente del consiglio fa battute sull'omosessualità, se chiunque si veste in modo diverso dalla massa venga giudicato un pazzo e se l'originalità viene scambiata per esaurimento mentale.
Per tutte queste motivazioni ho preso la decisione di trascorrere un anno all'estero, di godermi questa avventura con la consapevolezza che ci saranno momenti segnati dalla nostalgia di casa.
Ho voglia di scoprire nuovi orizzonti, ho voglia di salire su quell'aereo.

-Andrea